Buona giornata!
Questo è un brano inedito tratto dalla prima
stesura del Profeta Senza Nome. In fase di revisione, nella seconda stesura,
non l’ho inserito perché ho ritenuto che rallentasse il ritmo della storia e
non si sposasse più bene con il nuovo taglio che ho dato al romanzo. Suona
molto racconto “zen”. Lo dedico a tutti voi.
Noname venne invitato a cena da un uomo saggio
che praticava la Via dello Yoga.
«Maestro» Gli disse l'uomo «io pratico da
oltre dieci anni due ore di asana ogni mattina e tutte le sere due ore di
meditazione, eppure sovente mi affligge il pensiero che non sto approdando da
nessuna parte»
«Il problema» rispose Noname È «Non è quanto
pratichiamo ma come pratichiamo. Sono più efficaci cinque minuti in cui
riusciamo ad essere veramente presenti a noi stessi, anche se in quel momento
non siamo immersi in pratiche particolari, anche se stiamo stendendo il bucato
o lavando l'automobile, che dieci ore delle pratiche più raffinate.»
«Hai qualche suggerimento da darmi?» Gli
chiese lo yogi
«Sì, abbandona le tue pratiche di yoga»
La moglie dello yogi, che a differenza del
marito non si era mai impegnata in nessuna disciplina e che in cuor suo non
approvava tutto il tempo che questi dedicava ai i suoi esercizi, fu
estremamente soddisfatta da quella
risposta e rivolse al marito uno sguardo vittorioso. Poi, si disse che
sarebbe stato sciocco se anche lei non avesse approfittato della presenza di
quell'uomo da molti considerato Il Nuovo Messia e non gli avesse chiesto
consiglio.
«Hai qualche suggerimento anche per me?»
Chiese la donna a Noname.
«Sì» rispose il Maestro «Comincia a praticare
le asana dello yoga per due ore al giorno tutte le mattine e medita ogni sera
per altre due ore, fallo tutti i giorni per almeno dodici mesi.»